Secondo una nuova ricerca, il fumo passivo uccide globalmente più di 600.000 persone l’anno, l’1% delle morti mondiali.
In Italia i fumatori sono il 22 per cento della popolazione e nel 2016 s’è registrato un lieve aumento in entrambi i sessi. Il consumo medio di sigarette al giorno, infine, è intorno alle 13 sigarette. Ma a fare male non è solo il fumo attivo, ma anche quello passivo, che maggiormente preoccupa i non fumatori. Vivere in un ambiente saturo di fumo di sigaretta espone infatti ad un più alto rischio di insorgenza del tumore del polmone. Ma il tumore al polmone non è l’unico pericolo, ma aumenta anche il rischio di sviluppare un ictus cerebrale.
Tramite i dati raccolti, gli studiosi hanno stimato che il fumo passivo causa ogni anno 379,000 morti di malattie cardiache, 165,000 morti dovute a malattie respiratore, 36,900 causate dall’asma e 21,400 morti derivano da cancro ai polmoni. 165,000 di questi decessi sono bambini. “Questo risultato ci aiuta a capire la pericolosità del tabacco”, ha dichiarato Armando Peruga, della World Health Organization, ricercatore che ha guidato lo studio. Afferma che alle 603,000 morti causate dal fumo passivo vanno aggiunti i 5 milioni di morti all’anno di fumatori, dovuti al fumo. Lo studio ha evidenziato che 40% dei bambini e il 30% degli adulti respirano fumo passivo con pericolosa regolarità.
