Inquietante inchiesta di Arpam e Corpo forestale: si punta il dito sulla possibile presenza di partite deodorate nell’olio extravergine di oliva. Tali partite non sono assolutamente permesse in questa qualità di olio e secondo l’inchiesta sarebbero presenti nei più comuni prodotti presenti sugli scaffali del supermercato. L’Arpa ha analizzato 68 campioni di extravergine prelevati in frantoi marchigiani e il risultato è che circa un terzo del campione di extravergini sarebbe fuori norma. Sono stati rilevati alchil esteri, che indicano la degradazione delle olive. Il risultato di un olio prodotto in questa maniera sarebbe non commestibile. Per non tradire la bassa qualità dell’origine del prodotto, l’olio così ottenuto viene corretto, magari deodorato e infine miscelato con dell’olio extravergine di buona qualità. Come possono tutelarsi i consumatori? Una piccola accortezza potrebbe essere il prezzo. Un extravergine pagato intorno ai 3 o 4 euro deve farci venire qualche dubbio sulla sua effettiva qualità.